Le lattonerie, accessori indispensabili nell’edilizia

4.6.2025

Le lattonerie, accessori indispensabili nell’edilizia

Luigi Paolino

Comunemente definite come “accessori” di coperture continue e discontinue, le lattonerie sono largamente impiegate nell’edilizia e rivestono un ruolo significativo per il buon funzionamento sia di tetti che di altri manufatti costruttivi, rispetto soprattutto ai requisiti di tenuta all’acqua e durabilità, evitando spesso l’insorgenza di degradi e patologie connessi alle precipitazioni atmosferiche. Non a caso le lattonerie sono realizzate da personale specializzato, particolarmente esperto sia nella produzione in officina sia nella posa in opera.

Cosa sono: funzione e principali materiali

Si tratta di elementi metallici bidimensionali che assolvono a varie funzioni, quali:

  • raccordo tra configurazioni geometriche differenti
  • terminali di manufatti
  • protezione all'acqua di manufatti sensibili
  • sistema di drenaggio delle acque meteoriche.

I materiali impiegati sono generalmente metallici ed in particolare:

  • rame tipo Cu DHP naturale o preossidato o brown, o preossidato green o stagnato,
  • acciaio al carbonio zincato,
  • acciaio al carbonio rivestito di zinco-alluminio,
  • acciaio zincato preverniciato,
  • alluminio e sue leghe,
  • acciaio inox,
  • lega in zinco-rame-titanio naturale o prepatinato.

L'adozione di un materiale piuttosto di un altro dipende da scelte tecnologiche (compatibilità con altri materiali, durabilità, condizioni ambientali d'esercizio), architettoniche ed economiche. (Tabella 1)

Tabella 1

Gli spessori variano generalmente da 5/10 mm a 10/10 mm a seconda del materiale impiegato e delle sue caratteristiche meccaniche.

Esistono anche elementi in materiale plastico.

Le lattonerie per lo smaltimento delle acque meteoriche

Per quanto concerne il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, gli elementi principali sono i seguenti:

  • Canali di gronda. Possono essere a sezione circolare, rettangolare/quadrata o trapezoidale. Possono essere incassati nel cornicione di gronda (in genere con struttura in c.a.), occultati in elementi lignei terminali di gronda oppure essere a vista. I canali a vista possono essere sospesi oltre il cornicione, appesi, appoggiati. Hanno una pendenza di circa 0,5% nella direzione del pluviale e, se realizzati in metallo, devono prevedere un giunto di dilatazione ogni 15 m circa. Il bordo anteriore del canale deve essere più basso di almeno 10 mm rispetto al bordo interno (verso la gronda). In corrispondenza del pluviale andrà montato un elemento di troppopieno posto al di sotto della linea di tracimazione, per eventi meteorici eccezionali. Il canale di gronda dovrà essere posto a quota inferiore rispetto alla linea di inviluppo della copertura (UNI 10724), considerando comunque la necessità di raccolta dell'acqua di ruscellamento. In condizioni particolari di persistenza della neve e formazione di ghiaccio, in prossimità della linea di gronda andranno posizionati cavi scaldanti a isolamento minerale disposti a serpentina. Nei tetti a forte pendenza (oltre 45°), la linea di maggiore pendenza della copertura dovrà incontrare il bordo del canale di gronda in prossimità del centro.
  • Staffe di supporto.
  • Pluviali. Possono essere di sezione circolare o quadrata, ancorati alla chiusura verticale tramite collari che mantengano una distanza dalla chiusura di almeno 50 mm. I pluviali possono essere esterni o totalmente/parzialmente incassati nella chiusura verticale. In questo caso, prima del gomito a rientrare andrà previsto un gocciolatoio rompigoccia realizzato con lo stesso materiale, oltre ad un rosone per mascherare l'inserimento. Per i pluviali incassati occorre verificare le condizioni igrotermiche e l'assenza di formazione di condensa superficiale; in genere gli elementi vengono coibentati. Tutti i pluviali installati in parti interne dell'edificio dovranno essere coibentati e fissati con supporti e staffe antivibranti che limitino i rumori.
  • Doccione.
  • Converse a canale.
  • Scossaline a muro o di raccordo verticale, realizzate con uno o due elementi e sigillate all'elemento murario verticale.
  • Converse inclinate.
  • Compluvi a muro o converse orizzontali, realizzati con uno o due elementi e sigillate all'elemento murario verticale.
  • Frontalini laterali di falda o risalto di bordo, realizzati in un unico elemento agganciato a una staffa ancorata ogni metro e risvoltante sotto il manto di tenuta oppure in un unico elemento fissato lateralmente e risvoltante sopra il manto di tenuta.
  • Frontalini superiori di colmo, agganciati a staffe ancorate ogni metro mediante tasselli ad espansione.
  • Scossaline di camini.
  • Scossaline di raccordo tra falde.
  • Scossaline su sporgenze.
  • Copertine.

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