Nuovo refettorio e palestra a servizio del plesso scolastico
Noviglio (MI)
Edifici Pubblici
Edifici Scolastici
2009
Amministrazione Comunale
AR.IN. Studio
Progetto Architettonico
Progetto Strutturale
Progetto Impiantistico
Coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione
Coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione
Spicca nella campagna verde la moderna torre, memoria del passato, affermazione del presente, segno forte e distintivo della presenza dell'uomo e del suo lavoro, ferreo elemento di riconoscibilità.
Il volume troncopiramidale si attesta, nel susseguirsi discontinuo di anonimi villini e palazzi di fattura vernacolare, a differenziarsi con vigore rispetto ad un contesto urbanizzato povero di significati formali e privo di elementi connotanti.
L’opera si incentra sul volume della palestra quale emergenza massiva in contrasto con la trasparenza del refettorio e il vuoto della piazzetta coperta: esso diventa il riferimento laico della locale collettività in stretto dialogo con la torre campanaria della vicina chiesa.
Così, la scuola afferma la propria identità di opera pubblica riconoscibile ed emblematica, centro dell'attenzione di una comunità.
Il rivestimento in cor-ten amplifica il segno distintivo e comunica l'idea che la scuola-istruzione è anche scuola-oggetto, conferendo all'opera una connotazione estremamente materica e di oggetto collegato alla terra, pervia di quel colore bruno scuro che ricorda le zolle riverse nei campi.
Il ferro rende l'opera visibilmente sostenibile, un materiale naturale insolitamente grezzo caratterizzato dall'alta durabilità e dall'assenza di manutenzione, pelle resistente ma anche altamente espressiva, per via delle naturali variazioni cromatiche che sfumano la monotonia degli usuali materiali di facciata.
La strombatura dei due fronti nord e sud mira ad alleggerire la rigidità del solido così come la foratura del mantello sud rompe l'impenetrabilità della chiusura per mediare il passaggio della luce naturale verso l'interno mentre lascia filtrare la luce artificiale verso l'esterno nell'oscurità della sera.
L'illuminazione zenitale della palestra determina una morbida distribuzione uniforme della luce diurna rendendo lo spazio luminoso senza abbagliamenti.
All'ermeticità ostentata della palestra si contrappone la trasparenza della mensa, i cui tre lati completamente finestrati conferiscono al grande ambiente eccezionale luminosità, arricchita anche dalle diverse prese di luce zenitale e dal grande lucernario centrale: lo spazio si arricchisce di luce e sconfina l'involucro vetrato per connettersi all'esterno.
Una particolarità decisamente non trascurabile in quest'opera è la scelta dell'apparato decorativo interno, che è stato ispirato a Piet Mondrian, un omaggio all'artista ma soprattutto al colore in quanto tale: infatti, i colori della “Composizione B” (1920, olio su tela 67x57,5 cm, Ludwigshafen am Rhein, Wilhelm-Hack-Museum) sono stati ripresi per decorare murature e colonne dei vari ambienti, giustapposti come nella celebre opera pittorica, mentre una riproduzione in scala 2:1 campeggia al di sotto della copertura vetrata del refettorio.
I colori puri e luminosi (il rosso, il giallo e il blu) si alternano sulle pareti dei vari spazi, conferendone vivacità e gioiosità derivante dall'insieme armonico delle tinte.
Nell'ostentazione del cromatismo, gli ambienti ricercano una relazione con gli aspetti educativi.