Tempo di ricucire

23.12.2025

Tempo di ricucire

Marco Cagelli

L’arrivo del Natale è sempre tempo di bilanci e nuovi propositi. Per il nostro Studio è stato un altro anno intenso, in cui abbiamo affrontato nuove sfide, consolidato esperienze e avviato progettazioni di recupero anche di beni culturali importanti che certamente ci danno soddisfazione e prospettano un 2026 ancora frenetico ed entusiasmante. Per fortuna in ogni intervento siamo affiancati o affianchiamo tanti tecnici, alcuni da tempo e ormai amici, altri nuovi con relazioni da costruire. Relazioni che il Natale fa riscoprire perché tempo di socialità, auguri, feste, incontri anche con coloro che si incontrano solo in questo felice periodo dell’anno.

Il tempo dei bilanci riguarda anche le ricadute della nostra professione sulla società, sulle comunità, sul tessuto urbano e paesaggistico. Perché nella professione spesso ci troviamo a capire la gravità delle ferite degli edifici, le sue fessure, il suo quadro fessurativo e le ricadute che ha sulla sicurezza ma ci troviamo anche a confrontarci con un sistema normativo sempre più permeante, ma farraginoso; sempre più teso a controllare tutto e sempre meno chiaro nelle sue indicazioni. Un sistema normativo interpretabile non fa altro che aprire fessure, crepe, “patologie” che inficiano l’efficacia degli interventi sui nostri “malati”, i nostri edifici esistenti in cui abitiamo, lavoriamo, ci curiamo.

Questo divario fra necessità di intervento su un patrimonio datato e superato, certificato da diversi enti, e normativa, che costantemente reclama semplificazioni mai attuate, aumenta la vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio e quindi il rischio che eventi quali inondazioni, sismi, frane, ecc. portino a tragedie proprio per il mancato intervento. E torna ancora la similitudine con la nostra società, con quello che accade nei rapporti interpersonali, quando le distanze create dalle nuove modalità di comunicazione ci rende meno comprensivi e sociali proprio perché separati dallo schermo di un’email o di un post.

Tantissimi tecnici, sicuramente quanti con noi hanno condiviso attività sui tanti edifici esistenti, condividono questa preoccupazione, questa difficoltà a supportare la nostra Italia in un’azione di prevenzione necessaria. Ma continuano a ricucire fessure: reali sugli immobili, virtuali nella normativa, cercando di impegnarsi con coraggio in soluzioni adatte al singolo manufatto, al singolo territorio, alla singola comunità. E ci vuole coraggio ad esprimere punti di vista innovativi in una società che condanna chi cerca di risolvere i problemi ed esalta chi invece i problemi li crea.

Sfruttiamo questo tempo sospeso per radicarci nei territori, nelle comunità, nel nostro sistema ordinistico in modo da poter continuare un percorso di riduzione delle vulnerabilità che conosciamo e restituire nel 2026 un ambiente lavorativo più sereno e centrato sulla risposta di sicurezza del nostro patrimonio piuttosto che sulla correttezza di compilazione formale di un nuovo modulo.

Auguriamo a tutti di potersi dedicare a ricucire le ferite, che siano sugli edifici, nelle vie dei nostri comuni, nei testi delle normative, nei rapporti personali.

Siamo uno studio innovativo che sta ripensando l'architettura

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